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Play-out: Pordenone - Monza

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2015 10:47
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25/05/2015 08:42

Una di quelle partite che si ricordano per una vita.
Chi ha vissuto decine, per non dire centinaia, di trasferte sa benissimo che ogni volta accade qualcosa di diverso tanto che ricordi ognuna di queste per una sensazione, per un episodio, per un'emozione. Ma chi ha fatto tante trasferte sa anche che non tutte sono uguali. Vuoi per l'atmosfera, per 'importanza dell'incontro ma anche per un qualcosa di personale che può accadere, un qualche episodio particolare o una qualche emozione diversa dal solito non strettamente legata al mondo del calcio. E' questo insieme di cose che rende una trasferta diversa dalle altre e la rende indelebile nella nostra memoria.

Mille episodi, mille emozioni che non sono descrivibili o riportabili, ma sono queste che renderanno indelebile nella mia memoria la trasferta di Pordenone.

Passando alla cronaca, una bellissima partita, giocata su ritmi elevati considerando che siamo anche a fine stagione. La banda di Pea si presenta tutt'altro che "tutti dietro la palla" per difendere quel piccolo vantaggio dato dalla miglior classifica. Praticamente tre punte (vabbè, i puristi direbbero un 1-2 là davanti ma io li ho visti molto offensivi ...) con la ormai solita difesa a quattro ed il centrocampo a tre.
Portiere in grande spolvero. Se non è finita 3-2 per i ramarri di casa è stato per lui e per alcuni interventi che definire decisivi è poco. Santo subito è la definizione che ho utilizzato su altro forum, credo appropriata. Vero che gli attaccanti neroverdi ci mettono del loro, però lui si fa trovare sempre pronto anche solo mettendo pressione agli avversari.
El Tuma Martinez chiude molti buchi e si permette pure di uscire dalla difesa palla al piede un paio di volte o di intervenire di testa, lui che non ha certamente i centimetri di De Bode, per esempio.
Sono loro due, portiere e difensore, che riescono a dirigere una difesa che non pare impeccabile dal punto di vista tecnico ma che compensa con una buona interazione tra i giocatori.
Asante nei primi quarantacinque ha permesso alla difesa di rifiatare gestendo anche delle belle ripartenze. Non ha forse i piedi buonissimi ma l'intesa con i compagni davanti va migliorando e questo lo si capisce dal fatto che sbaglia davvero pochi passaggi, anche se per lo più con la ricerca della giocata "facile".
Pessina si è dimostrato ancora una volta un vero cuore biancorosso. Molto lavoro sporco nella prima frazione dove lo si è visto poco giocare la palla ma molto rincorrere avversari e rallentare le avanzate. Nel secondo tempo gioca di più la palla soprattutto quando si è passati a cinque in mezzo. Lì si è visto che già da metà secondo tempo soffriva a livello fisico, qualche botta ma soprattutto anche il fiato iniziava ad essere corto. Nonostante questo ha continuato a correre e ripartire. Il rigore, tirato con freddezza e lucidità, è la dimostrazione che questo ragazzo ha nelle sue corde il calcio.
Davanti nota di merito a Carbonaro, non devo aggiungere nulla a quanto hanno già detto tutti. Prestazione superba la sua. Ma io aggiungerei anche quella dei compagni di reparto. Bernasconi sempre in movimento crea un sacco di spazio per gli inserimenti e ne fa anche lui. Sbaglia qualcosa, è vero, ma quando ti "sbatti" così tanto ci sta di commettere errori. Ma io volevo sottolineare, come ha fatto anche qualcun altro, la prestazione di Grandi. Non tanto per la prestazione in se, che è comunque stata sopra le righe, ma per la crescita che questo ragazzo ha fatto in questi mesi. In lui, come in Pessina, si vede il lavoro di Pea e di tutto il suo staff. Pessina era più pronto ad affrontare il campionato di LegaPro ed in più Pea è stato, in qualche modo, costretto a farlo giocare molto, forse anche troppo rispetto alle intenzioni del mister, perchè a centrocampo c'è sempre stata penuria di buoni giocatori. Invece Grandi ha avuto meno possibilità rispetto al nostro Pes ma non vedrei questo come un qualcosa di negativo, anzi, nel suo caso ha permesso allo staff di Pea di costruire intorno alle buone qualità tecniche che già si vedevano a Serina, anche un fisico degno di un giocatore di questa categoria. Il ragazzino filiforme, rapido, veloce ma molto acerbo fisicamente di Serina è entrato in campo sabato a Pordenone con un fisico che gli ha permesso di fare a "sportellate" con i difensori avversari, di occupare spazio anticipando gli stessi e di tenere un ritmo indiavolato per tutto il tempo che è rimasto in campo. A mio avviso se non è ancora pronto per un campionato di LegaPro, poco ci manca.

Di Pea che dire? Si è detto di tutto e di più e tutte le critiche positive se le merita, anzi, ne merita di più. Forse è vero che la situazione critica aiuta ad apprezzare di più quanto una persona riesce a fare ma la straordinarietà del lavoro di quest'anno non è data dal fatto che è riuscito a "tappare i buchi" ma è l'essere riuscito a fare tutto, o quasi, come se si vivesse una situazione societaria normale. Cura dei dettagli nel lavoro fisico, tecnico e tattico. Altro che meritarsi lo stipendio, Pea si sta meritando un monumento!
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01/06/2015 10:27

Grazie al mister ed al lavoro del suo staff, che con il loro lavoro sono riusciti a valorizzare quanto di buono abbiamo avuto nei due roster messi loro a disposizione dalle molteplici società allo sbando che abbiamo avuto, sembra che la Konami, in fretta e furia, abbia deciso di correre ai ripari sostituendo il testimonial dell'ultima edizione del suo gioco calcistico di maggior successo, per la cronaca Mario Götze, con un astro nascente del calcio italiano. E chi poteva essere se non lui???


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Grazie mister grazie ragazzi
GRAZIEEEEEEE
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