Italia fuori dai mondiali

In effetti ... Tutto tranne che di calcio. E' proprio vero quello che dicevano i latini "panem et circenses".
Se tocchi l'italiano sul pane e sul "circenses" sei fottuto.

Fondamentalmente è stato uno sfregio sportivo ma non credo che si ripercuota poi su tutto il resto. Il commento migliore potrebbe essere:"Tanto domani devo andare a lavorare ugualmente".
Al contrario si passa dalla demagogia del "con tutti i soldi che prendono" al "piove governo ladro" finanche alle solite questioni complottistiche.
Bisogna pur dare la colpa a qualcuno ... Ai giocatori milionari che vengono strapagati per fare quello che ognuno di noi farebbe anche prendendo lo stipendio da operaio, al governo della FIGC perchè ha voltuo il CT che poi ha fallito la qualificazione, allo stesso CT che ha messo in campo una squadra senza idee/mordente, oppure alle istituzioni sportive che non sono coerentemente strutturate e che vivono sulle clientele, finanche ai governi politici se non ai classici e non ben definiti "poteri forti" che manco si sa chi siano o cosa facciano ma certamente fanno qualcosa di sbagliato.

Oh phiga! Non raccontiamoci balle! Le colpe sono nostre. Di tutti! Da quelli che adorano il calcio, sanno formazioni, numeri, statistiche e quant'altro ma se incontrano il più famoso giocatore della propria squadra non lo riconoscono perchè abituati a vederlo in TV. Mai vista una partita dal vivo oppure vista solo la partita "figa", quella che ti aiuta a vantarti con i tuoi amici/familiari (Sono stato al derby della lanterna! Mica a Scanzorosciate ...).

Non alziamo più il culo dal divano se non per andare ad accompagnare (e nemmeno sempre perchè magari in quell'ora e mezza ci scappa pure la visita all'Ikea) i figli/nipoti alla partita dell'oratorio e lì sfoghiamo tutte le nostre frustrazioni contro arbitri, allenatori e dirigenti che hanno la sola colpa di avere passione per questo sport e mettere a disposizione il proprio tempo libero per questo. Incattiviamo e sfregiamo il NOSTRO sport alla base. Forse avere più genitori all'Ikea sarebbe già un miglioramento.

Poi, pretendiamo che i nostri bambini/ragazzi siano allenati da campioni per diventare campioni e per fare quello che forse non siamo riusciti a fare noi. Ce ne fottiamo della serentià, della sportività, della crescita tecnica e morale, vogliamo che loro arrivino. Questo è assecndato da società che lucrano sul mondo dei giovani. Società fatte ancora da noi, non dai Berlusconi o Moratti o Agnelli di turno. O non solo. Queste "aiutano" i ragazzini con lo zainetto pieno di "danè del papi" mentre lasciano da parte chi invece merita. Anche per esigenze di bilancio, intendiamoci. Siete mai stati in una società di calcio che non dia a corredo ogni anno almeno tuta di allenamento, tuta di rappresentanza, divisa di gioco, divisa di allenamento, giaccone invernale, borsa, k-way e quant'altro? E tutto deve essere nuovo ogni stagione altrimenti le mamme si lamentano ... Questo costa! Le società si devono adeguare.

Se là davanti arrivano ragazzi raccomandati, se le raccomandazioni sono anche per farli scendere in campo piuttosto che aggregarli ad un gruppo, se le ragioni economiche vengono prima della qualità e della meritocrazia è ANCHE, se non soprattutto, colpa nostra!
Io mi sento, per la mia parte, responsabile di tutto quello che è accaduto, anche se vivo quotidianamente un altro sport ed anche se vivo la mia esperienza di tifoso del Monza (ultimamente quanto meno) anche seguendo spesso la squadra allo stadio.
Che poi ci possa essere qualcuno "più colpevole" di me poco mi importa.