TifosodaBG, 02/03/2022 15:34:
Io parto da alcuni principi ed il primo di questi mi dice che non esiste un modulo che sia taggabile (come direbbero i giovani d'oggi, etichettabile come diremmo noi) come offensivo.
Non è possibile definire un modulo offensivo o difensivo perchè sono gli interpreti che fanno la differenza. Per esempio, se io vi chiedessi quale è il modulo più offensivo tra il 433 ed il 352 probabilmente tutti risponderebbero il 433. Da ciò potremmo dedurne che Gasperini e l'Atalanta utilizzano un modulo difensivista. Ed il 442 di sacchiana memoria come lo potremmo definire? Una via di mezzo? Eppure ha divertito e vinto molto (con gli olandesi però...).
Ma poi, vincente significa offensivo? Per rimanere sul primo esempio, Gasperini lo definirei un perdente visto che di trofei, nonostante tutto, ne ha messi in bacheca ben pochi. Eppure diverte e questi incompetenti bergamaschi che mi stanno intorno tutti i giorni lo venerano come il vate del calcio italiano. Ma il Monza72 di turno che vede giocare una partita con tanti cambi di fronte, tante azioni pericolose e persino tanti gol ma persa 4-5 una volta e 3-4 la volta successiva e 1-4 quella dopo ancora si diverte davvero? Sarebbe soddisfatto? Non avrebbe cacciato l'allenatore dopo nove sconfitte consecutive al debutto come accaduto, appunto, a Gasperini all'inizio della sua avventura bergamasca?
Io non credo che esista un modulo perfetto per giocare, divertire e vincere. Altrimenti lo adotterebbero tutti. Esiste una mentalità vincente che non per forza porta a vincere ma aiuta a dare un qualcosa in più. Esistono dei moduli adatti ai tuoi giocatori con delle varianti che aiutano ad adattarsi agli avversari per sfruttarne le debolezze. Esistono gli interpreti giusti per il modulo che si vuole adottare. Ma poi se la società, per culo o per sbaglio, ti mette a disposizione Lewandosky, Vlaohvic e Mbappè, davvero non cambieresti il tuo modulo 451 per farli giocare tutti insieme?
Da allenatore (ormai ex) di altro sport davvero non riesco a sbilanciarmi nè su modulo nè su modo/mentalità di gioco. Io credo che l'allenatore debba saper sfruttare al meglio il materiale umano che ha. I moduli e gli atteggiamenti sono dettagli. Dopo un certo periodo può decidere di andare in una direzione o in un'altra magari bocciando determinati giocatori che possono essere messi in vendita per comprarne altri che sono a completamento/miglioramento della rosa.
Io penso che per vincere che sia un campionato o un qualsiasi trofeo bisogna partire con un progetto che parte, in primis da un bravo allenatore il quale d'accordo con la società sappia scegliere i giocatori per il suo credo / modulo ,chiamiamolo come vogliamo,ma che abbia le idee per far giocare bene la squadra.
Offensiva/ difensiva l'importante è che abbia la mentalità di vincere, naturalmente questo non significa che con la mentalità vincente pronti e via e vinci tutte le partite, ma già partire con una base di un'identità di gioco ,quindi dare un'impronta che comporta degli automatismi tra i giocatori è un bel passo avanti.
Gasperini non so se abbia perso 9 partite di fila, comunque sia è venerato dalla sua gente perché è riuscito a dare un gioco offensivo ,e prova a vincere sempre,che poi non sempre ci riesca è unaltro discorso,ma dicevo è apprezzato da tantissimi sportivi , perché ha avuto la capacità nel tempo di fare in modo che i suoi atleti giochino quasi a memoria,con degli schemi ben precisi,e con una mentalità che li porta quasi sempre ad attaccare.
È chiaro che per poter fare questo ,bisogna avere a disposizione giocatori bravi, altrimenti il tutto può andare a farsi benedire,ma non è neanche certo che avere 11 Ronaldo in campo vorrebbe dire vincere.
Hai citato il Milan di Sacchi, è vero all'inizio non ebbe una partenza felice,e se la proprietà non avesse avuto pazienza molto probabilmente non avrebbe vinto tutti quei trofei,ma aldilà del modulo,che come dici anche tu conta relativamente,aveva una mentalità che lo portava sempre ad attaccare.
Per finire il discorso,io credo e sono convinto, che se giochi bene,prima o poi i risultati vengono,poi è naturale che se gli interpreti sono anche bravi hai più certezze di raggiungere gli obiettivi.
Matty