Hockey Roller Club Monza

Non voglio mettermi in mezzo al discorso HC o Roller o quant'altro.
Comunque sia, dai tempi dei tempi, una società di qualsivoglia sport è sempre stata in piedi grazie alla passione di un signor Qualcuno. Che sia chi tira fuori i soldi o chi è talmente appassionato da riuscire a far tirar fuori i soldi a qualcun altro, ma la questione economica rimane fondamentale. Quando chi tira fuori i danèe o chi riesce a farli tirar fuori viene meno, per diverse ragioni, tutto sparisce.

Nella pallavolo a Monza, per esempio, oggi come oggi c'è la sig.ra Candy. Sta creando un movimento, un gran movimento, e sta facendo cose egregie senza alcun dubbio. Ma quanto sta facendo le cose bene si saprà solo quando lei deciderà di togliersi per far andare avanti la baracca con le proprie gambe e non solo alle spalle della Candy o chi per lei.

A Bergamo, nello stesso sport, le cose sono andate bene finchè la Foppapedretti ha cacciato la lira ma ormai da qualche anno continua a ridimensionare il budget raggiungendo con questo l'ultimo anno. L'anno prossimo non si sa ancora se ci sarà ancora il Volley Bergamo o meno. Una delle squadre più titolate d'Italia.

Detto questo, adoro la politica del partire dal basso. Prima creare un movimento e poi, con i risultati si ottiene tutto il resto, anche la serie A se meritata. La sig.ra Candy ha fatto questo e cioè raggruppato varie società, creato il consorzio, trovato il luogo ideale per sviluppare il movimento (Monza) e ottenuto successi dietro successi. Prima un movimento e poi i risultati agonistici. Sempre ottenuti grazie a finanziamenti e cooperazioni con comuni, società e istituzioni in generale, ma pensando prima alla base e poi al vertice.

Per quanto rigaurda i tifosi ... I tifosi degli anni 70/80 non sono quelli di oggi. Basta guardare la fatica che si fa oggi a raccattare i ragazzi in curva per il calcio. Nell'hockey le motivazioni sono le medesime. Tanti anni senza sport vero e gli appassionati si perdono. Oggi, in realtà non si parla più di tifosi ma di spettatori. La differenza è sottile ma molto importante. Gli spettatori ci sono durante le partite di cartello (gli occasionali!) o nelle stagioni dove si vince e stravince mentre i tifosi sono quelli che ci sono sempre e comunque e che fanno piacere quando si vince ma rompono i coglioni quando si perde o comunque non si ottengono risultati. Le società preferiscono gli spettatori ... Ovviamente!
E la cultura moderna data più che altro dai media sta portando questa trasformazione nella mentalità dei giovani ... Più spettatori e meno ultras. Poche le isole felici.