US 1913 Seregno - Presentazione nuova società

Esistenzialismo. Per chi non lo sapesse, l'esistenzialismo è una corrente filosofico-letteraria dell'inizio/metà del novecento. Questa corrente mette al centro del proprio pensiero l'individuo ed in particolare accentuando il carattere di precarietà e limitatezza dell'esistenza. Non è una corrente ben definita, sia chiaro, ci sono artisti o filosofi che sono stati accomunati ad essa ma loro stessi hanno rifiutata questa accezione così come è accaduto il contrario.
Comunque sia, giusto per dare dei riferimenti, alcuni esponenti di questa corrente sono state Sartre, Ionesco, De Beauvoir e molti altri.

All'interno del movimento esistenzialista nasce anche un movimento teatrale chiamato "teatro dell'assurdo". Molti, soprattutto "i gobbi" come cesadosso, ricorderanno l'avvocato Agnelli che appellava il suo "Pinturicchio" Del Piero anche come Godot, sottolineando che la Juventus avrebbe aspettato il proprio campione nonostante un gravissimo infortunio ad un ginocchio. Ecco, Godot è proprio uno dei personaggi del "teatro dell'assurdo" creato da Samuel Beckett nell'opera Aspettando Godot. In realtà non era nemmeno un personaggio visto che Godot non arriverà mai ... Al contrario di Del piero mi sentirei di dire.
Esponenti di questa tipologia di teatro furono, oltre al citato Samuel Beckett, anche il già citato Ionesco, Adamov, Pinget, Jarry (considerato il padre del movimento) e molti altri.
Per un po' tutti questi autori lo scopo delle opere è stato quello di mostrare il vuoto della realtà, dei significati fiolosofici, grazie a delle situazioni, dei contenuti, dei dialoghi grotteschi, surreali.

Perchè questo lungo, e forse inutile preambolo per parlare di tutt'altro argomento? Beh, scusatemi ma non riesco proprio ad affrontare questi fatti in maniera naturale, scadrei certamente nel banale, nella dietrologia o nella demagogia. Ho letto diversi commenti che vanno in queste direzioni. Tutti più o meno condivisibili. Mi sarei potuto accodare a questi magari aggiungendo qualcosa di mio. Ma non sarei statao soddisfatto. Volevo andare oltre, volevo andare a fondo. O forse volevo solo fare lo sborone ... Insomma, mi sono sforzato a trovare l'ispirazione nella mia, seppur limitata, cultura.

Non appena ho letto l'articolo di Chiarino riguardo la presentazione del Seregno calcio, non mi è stato difficile accomunare tutte quelle situazioni surreali, forse grottesche, proprio a varie opere del teatro dell'assurdo. Il maestro de "La lezione" (Ionesco) che in un crescendo di rabbia nei confronti della propria allieva la accoltella ed il fianle che ripropone l'arrivo di una nuova allieva dopo che la governante ha ripreso l'uomo dicendo che era già la quanrantesima volta che accadeva. Il re Ubu (Jarry) che uccide il re Venceslao e tutti i suoi eredi, tranne il figlio, per impadronirsi del trono, il tutto condito da toni farseschi e persino volgari (Merdre!!!!). L'ombra assassina del Supermaschio (Jarry) capace del record di 89 prestazioni sessuali consecutive senza batter ciglio. Hamme e Clo, personaggi de "Il finale di partita" (Beckett), che insistono nel giocare la metafisica partita a schacchi della vita anche se il futuro è segnato. Ma forse l'ambientazione de "Le sedie" (Ionesco) ed il personaggio rappresentato dall'oratore sordomuto sono quelli che dipingono meglio la situazione.

Per chiudere, tutto mi sembra assimilabile all'incipit, al pensiero fondamentale dell'esistenzialismo e cioè al protagonismo dell'individuo che se ne infischia di ogni valore per raggiungere il proprio scopo scoprendo poi che questo è vacuo ed effimero. Lasciare morti e feriti sul campo per poi ritrovarsi a parlare come un sordomuto ad una folla assente. Il tutto in un alternarsi di non sequitur letterari che non spiegano ciò che accadde prima e, soprattutto, non sono preludio di ciò che accade dopo. Sono rappresentazione del non senso delle parole ma, in questo caso, sono anche il non senso dei fatti.

Visto che mi rendo conto di aver esagerato, vi invito tutti ad andare a rileggere l'articolo di Chiarino almeno, leggendo nomi e fatti, vi potete fare quattro grasse risate come ho fatto io.

Comunque sia, nonostante reputi la situazione piuttosto assurda, non farò certamente mancare i miei migliori auguri alla nuova società del Seregno. Ma anche al PaperSeregnoSera che certamente verrà.