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28/07/19 - (Brentonico) Terza amichevole stagionale: triangolare Monza-Lecco-Villafranca Veronese

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2019 14:51
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29/07/2019 17:18

Molto rumore per nulla
Innanzitutto partirei da un paio di premesse che sento doverose.
Non ho bevuto alcuna birra offerta da mister Brocchi e nonostante fossi insieme al gruppo dei SAB che hanno cantato durante il riscaldamento del Monza (e anche durante la gara) ho partecipato a tutti i cori tranne quelli inneggianti al mister. Dico questo non perchè voglio sottolineare una mia ostilità nei confronti del mister, cosa che non ritengo comunque corretta, bensì per chiarire che se nelle prossime righe doveste trovare qualcosa che possa venire interpretato come una discolpa del mister è solo perchè questo credo e non perchè annebbiato da fumi di gratuite bevande alcoholiche o costretto dal dover assecondare chi in curva sta spesso al mio fianco, in particolare in trasferta.

Partirei dall'inizio, i paventati temporali con tempeste al seguito non si sono avverati. Tempo non propriamente clemente, con qualche goccia d'acqua prima e durante la gara che ad intermittenza non ha comunque dato fastidio.

Iniziano ad affrontarsi Lecco e Villafranca Veronese. Lecco ben messo in campo con automatismi nello spostarsi in campo da squadra vera. Non ha interpreti particolarmente eccellenti dal punto di vista fisico e tecnico, ad eccezione di qualche giocatore si vede però della grande applicazione e voglia di fare. Dietro la palla gira molto bene e, veramente, la prima cosa che si nota è come i giocatori sappiano in ogni momento ed in ogni situazione dove andare a mettersi, come dettare un passaggio, quando accorciare o allungare sul compagno ... Un meccanismo già ben oliato che però risulta un pochino sterile. Probabilmente le gambe non girano ancora alla velocità desiderata ma davanti mi è sembrato che se non riescono a sfruttare la velocità le punte facciano fatica ad essere efficaci. Il Villafranca tende a restarsene nella propria metacampo ma quando prendere palla e riparte in velocità crea qualche apprensione alla retroguardia lecchese. Squadra quadrata, che fa densità in mezzo (un 532 abbottonato) e cerca di allungare la squadra con le punte. Lunga distanza tra centrocampo e punte ed in questo spazio il Lecco naviga per fare possesso e per cercare di accerchiare il fortino. Tutto sommato, nonostante la buona predisposizione dei ventidue in campo, la mezz'oretta risulta piuttosto noiosa e senza grandi occasioni se non qualche sporadico tiro da fuori da parte lecchese e qualche mischia in area. Poco più, poco meno. Sullo 0-0 si va ai rigori. Il Lecco sbaglia il terzo rigore mentre il Villafranca li segna tutti e cinque rendendo inutile l'ultimo tiro lecchese. Finisce 5-3.

La seconda gara vede i nostri in campo. La disposizione del Lecco non cambia, mister Gaburro schiera il suo 433 piuttosto offensivo. Il Monza si presenta con Sommariva in porta e con davanti a lui Bellusci e Negro centrali mentre sugli esterni Sampirisi a destra e Anastasio a sinistra. Nel ruolo di regista basso c'è Galli con alla sua sinistra capitan D'Errico e a destra Palazzi. Nel ruolo di trequartista Iocolano a servire le due punte Jefferson e Marchi.
Il Monza parte più che bene. Per dieci minuti la palla non esce dalla metacampo avversaria. Un pressing asfissiante e tante palle recuperate. Il Lecco sembra in bambola. Dopo circa due minuti un bel cross in area permette l'incornata a Marchi ma la conclusione viene respinta dal portiere con un bel tuffo, l'azione prosegue e la palla esce dall'area dove arriva uno dei nostri per un tiro potente ma di poco alto sopra la traversa. Sto andando a memoria quindi potrei sbagliarmi, il tiro dovrebbe essere stato di Galli.
Marchi molto bene davanti, fa presenza e da movimento. Molto bene anche D'Errico e Iocolano che si trovano a meraviglia e si scambiano le posizioni, si cercano e si trovano come se giocassero insieme da sempre. Altra azione ed altro tiro sull'esterno della rete dopo un recupero palla sulla destra di Sampirisi e conclusione di Palazzi.
Si continua ma passati i primi dieci minuti ad assediare gli avversari cncediamo la prima uscita dalla loro metacampo degna di tal nota. Azione inconcludente sulla loro fascia sinistra che termina con una rimessa laterale nostra. Qui non so bene cosa sia successo, in realtà, ma da una qualche cazzata nostra la palla arriva in mezzo all'area dove era appostato Marchesi che senza troppa fatica tira in porta e trafigge l'incolpevole Sommariva. Nei cinque minuti successivi siamo noi che andiamo in bambola. Bellusci, Negro e Galli non riescono a far girare palla. Non riescono nemmeno tra di loro a fare due passaggi consecutivi. Anastasio non aiuta nel far salire la squadra mentre Sampirisi sembra un po' frenato. Subiamo un po' l'iniziativa loro ma dopo una punizione da parte loro da posizione perciolosa, riusciamo ad imbastire forse l'azione più bella e pericolosa della partitella. D'Errico apre in maniera fantastica per Iocolano che corre in fascia, salta l'uomo ed effettua un cross al bacio. Interviene un difensore lecchese che non si è capito cosa abbia cercato di fare ma, fatto sta, che la palla va a scavalcare il proprio portiere e finisce con lo stamparsi sulla traversa. La palla torna in campo ed arriva sui piedi di Jefferson che con il piattone evita il portiere e mette verso il palo alla sua destra ma qui interviene un altro difensore che, ancora goffamente, cerca di liberare ma svirgola e colpisce il proprio portiere che, in qualche modo, alla fine riesce a liberare definitivamente l'area. La porta è sembrata stregata. Passa qualche minuto e la partitella finisce con noi in pressione ma sterili. Il Lecco non ha fatto molto ma in maniera cinica porta a casa il risultato.

La terza gara vede una formazione nostra molto improbabile. Lasciatemi dire così. Del Frate in porta con Galli e Negro centrali difensivi, Lora a destra ed Anastasio a sinistra (poi sostituito dal ragazzo in prova Touba). Di Munno in cabina di regia, alla sua sinistra Fossati e a destra Palazzi. Iocolano resta trequartista dietro alle punte D'Errico e Marchi. Nel corso della gara uscirà poi Fossati per Ahmetaj (altro ragazzo in prova) che andrà a mettersi come punta con D'Errico che tornerà a centrocampo. Non so quale sia stato realmente ma avremo avuto l'80% almeno di possesso palla. Quasi sempre stagnanti nella loro metacampo ma piuttosto sterili. Non è arrivato un cross degno di tal nome ed anche con palla a terra facciamo fatica a trovare varchi nella difesa del Villafranca che fa veramente poco per cercare di vincere ma molto per cercare di non prendere gol. In questa frazione si mette in luce Di Munno che mette in mostra tutte le sue qualità tecniche dispensando aperture a destra e a sinistra anche con lanci di una precisione più unica che rara. Questo ragazzo oltre che tecnica ha anche una buona visione di gioco. Da una di queste aperture scaturisce l'unico vero episodio che val la pena raccontare. Da metacampo apertura verso sinistra fatta con il contagiri verso D'Errico che addomestica il pallone come se avesse il Bostik sulla scarpa. Si invola sulla fascia e pesca in maniera perfetta Marchi che riesce a girarsi e saltare il primo uomo. Mentre cerca il controllo per anticipare l'intervento del secondo uomo, arriva la gamba del primo difensore ad atterrarlo. Per l'arbitro è tutto regolare ma sono piuttosto certo che la VAR ci avrebbe dato ragione. Si finisce 0-0 questo incontro senza altri episodi realmente validi. Si va ai rigori. Inizia ancora una volta il Villafranca. La seuqenza è la seguente:
Villafranca - gol 1-0
D'Errico - deviazione sul palo 1-0 (basso a dx del portiere)
Villafranca - gol 2-0
Marchi - gol 2-1 (basso a sx del portiere)
Villafranca - gol 3-1
Negro - gol 3-2 (centrale)
Villafranca - gol 4-2 (toccata con i piedi da Del Frate ma non riesce a fermare)
Palazzi - parata 4-2 (basso a destra del portiere, respinto in tuffo)




Sì, forse hanno ragione quelli che dicono che avremmo dovuto asfaltare entrambe le squadre ma se andate a leggere anche solo le formazioni riuscirete a capire quanto interesse abbia messo il Monza in queste partitelle da 30 minuti. Se quella della prima aveva almeno la parvenza di una formazione più o meno plausibile, quella della seconda non è nemmeno pensabile. E' servita per far correre e girare un po' le gambe ma nemmeno per tutti visto che i primi che non sono scesi in campo e che mi vengono in mente sono Lamanna, Rigoni, Lepore, Brighenti, Finotto e Armellino. Mi sono certamente dimenticato di qualcuno dei pezzi da novanta della rosa ma tant'è, questo è accaduto.
Martedì sarà necessariamente diverso anche solo per il fatto che sarà una partita vera da novanta minuti. Conterà tanto quanto queste, intendiamoci, ma almeno dovrebbe avere la sembianza di una partita di calcio.

Pertanto, senza voler mal giudicare i giustizialisti per il risultato di un triangolare al 28 di luglio, devo ammettere di essere dalla parte di quelli che dicono sia un errore anche solo pensare di voler dare un giudizio (al mister o alla rosa poco conta) per quanto accaduto ieri.







p.s.: non si può giudicare nessuno per ieri! Ad eccezione dell'omino del meteo, vero Cesa?
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L'ALCOOL E' NEMICO DELL'UOMO ...
CHI FUGGE DAVANTI AL NEMICO E' UN CODARDO!

(scritta anonima letta nel ristorante prima della partita ad Alessandria)

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