Rassegna stampa

Tranquilli che era una battuta. Già detto.

La licenza Uefa dello stadio Brianteo è valida certamente per giocare in Europa quindi non ci sarebbe nemmeno bisogno di traslocare. L'Atalanta, per esempio, era nel bel mezzo della ristrutturazione dell'impianto quando decise di andare a Reggio Emilia e, giusto pre-covid, addirittura San Siro. Si gioca in stadi ben peggiori di quello di Monza. Certo, non potremo ospitare una finale di Europa League o di Champions League perchè la nostra licenza non penso arrivi alla categoria 4 (classificazione massima) e perchè la capienza è usualmente indicata come a 70k per questo tipo di manifestazioni (non è una regola ma un uso comune). Ma, in fondo, non è un problema che ci riguarda.

Detto questo, per ottenere la licenza Uefa (sbandierato come un grande successo) non è che ci vogliano chissà quali requisiti. In serie A l'hanno 17 società e pure Parma in serie B ha questo tipo di licenza. Sono fuori da questo contesto Lecce, Empoli e Sampdoria. C'è da dire che la licenza Uefa non è assolutamente indispensabile per giocare in Italia ed è semplicemente una richiesta che viene fatta tramite la Figc all'organo Uefa competente. Giusto per fare un esempio, il Ferraris di Genova l'anno scorso aveva ottenuto la licenza Uefa ma per richiesta del Genoa (allora in serie A). La Samp, semplicemente, non ha fatto richiesta. In realtà è più una certificazione burocratica che un qualcosa di inarrivabile.

Poi, in base alle comunicazioni dei club ed ai moduli ricevuti dall'Uefa, c'è una categorizzazione degli stadi da 1 a 4 (come detto, classificazione massima) che sarebbe più interessante conoscere. Non ho trovato da nessuna parte a quale categoria corrisponda il Brianteo. In realtà la categoria non preclude la partecipazione alle coppe se non la possibilità, già detto, di organizzare le finali.