i nostri primi tre mesi in serie A

41 - Napoli - sconfitta
33 - Milan - sconfitta
31 - Juventus - vittoria
30 - Lazio - sconfitta
30 - Inter
27 - Atalanta - sconfitta
27 - Roma - sconfitta
24 - Udinese - sconfitta
21 - Torino - sconfitta
19 - Fiorentina
19 - Bologna - sconfitta
17 - Salernitana - vittoria
17 - Empoli - sconfitta
16 - Monza
16 - Sassuolo
15 - Lecce - pareggio
13 - Spezia - vittoria
7 - Cremonese
6 - Sampdoria - vittoria
5 - Hellas Verona - vittoria



Tutto vero, tutto positivo.

Vabbè, della gestione stadio non parlo più, tanto le polemiche le fanno tutti ma in pochi (forse nessuno) ha manifestato il coraggio di rimanere fuori dallo stadio non facendo abbonamenti e rinunciando quando le troppo esose pretese della società si mettono di traverso con la passione. Vivo la mia personale battaglia di principio e di valori anche spiegando a chi mi chiede ma probabilmente sono io dalla parte sbagliata della barricata visto che ricevo talvolta solidarietà ma da chi poi allo stadio ci va perchè ha fatto abbonamento o perchè di spendere 50/100 euro forse non gli interessa più di tanto. Quando sono riuscito mi sono fatto le solite trasferte, ma quelle erano in conto comunque. Chi se ne fotte, io sono a posto con la mia coscienza, degli altri non mi interessa anche perchè la guerra, alla fine, l'ha vinta la società con lo stadio sempre pieno e con incassi record per Monza. Tanto per la cronaca, continuo a notare ancora un sacco di spettatori stranieri. Pure ieri fuori dallo stadio ho incontrato almeno tre gruppetti di tifosi che non parlavano italiano.

Dal punto di vista sportivo, il risultato è ottimo. Mai mi sarei sognato di essere a questo punto con una media di poco più di 1 punto a partita. Mantenere questa media, poco più poco meno, ci porterebbe molto vicini a quella quota quaranta che tutti gl anni viene definita come la quota salvezza certa (in realtà ci si salva anche con qualche punto in meno, di solito). Siamo in un equilibrio instabile visto che alterniamo risultati buoni a risultati non propriamente buoni ed anche il livello della prestazione cambia molto. Quello che sta aiutando è probabilmente anche l'aver definito una rosa di giocatori praticamente sempre titiolari (salvo infortuni e/o squalifiche) che sta dando continuità e, pertanto, migliorando l'intesa tra i reparti. Davanti sta cambiando pochissimo, siamo asfittici e con poche idee ma almeno stiamo portando su palla e qualcosa si crea. Miglioreremo anche in questo con l'andare del tempo, ne sono certo.

Analizzando il nostro percorso come da classifica di cui sopra, c'è da dire che Juventus a parte, le vittorie sono venute con pari grado o con squadre in classifica sotto di noi. I famosi scontri diretti sono quelli in cui ci stiamo facendo valere. Empoli unica sconfitta e Lecce unico pareggio (avvenuto però con la squadra depressa ed al capolinea della gestione Stroppa). Parlare poi di classifica dalla settima giornata in poi ha poco senso se consideriamo che in quelle sei giornate abbiamo incontrato 5 delle prime nove in classifica mentre nelle successive nove ne abbiamo incontrate solo tre ed una di queste (la Juventus con cui abbiamo vinto) era nel momento peggiore della sua classifica di questa stagione. Possiamo eventualmente confrontare le prestazioni nelle prime sei e nelle successive ma anche lì ci sarebbe disparità di rosa e di condizione. Tutte variabili difficilmente oggettivabili per un confronto corretto ed onesto. Teniamoci il dato che con le dirette avversarie abbiamo fatto bene quindi il nostro livello è certamente quello.

Mancano quattro gare a fine andata, quando le avremo incontrate tutte, e di mezzo c'è una pausa più lunga di quella estiva. Cambierà tutto? Tutto no, ma tanto sì anche perchè a gennaio si riparte con il mercato aperto. Altra variabile che nonostante le dichiarazioni incide sempre molto nella testa di giocatori, allenatori e dirigenti. Ecco, sul mercato non dovremmo operare se non per sfoltire la rosa (soprattutto dei fuori lista) o per migliorarla nei punti deboli. Che non sono pochi ma che a gennaio è sempre difficile sistemare con acquisti di livello. Nel dubbio, dovremmo rimanere con i nostri effettivi. Purtroppo a Galliani non piace rimanere con le mani in mano quando si apre il mercato e la sindrome da acquisto ossessivo compulsivo lo colpisce sempre. Speriamo che questa volta qualcuno riesca a frenarlo, banalmente limitando i soldi messi a disposizione dalla proprietà, ma soprattutto a dargli le dritte giuste per evitare magari un consiglio in meno dal suo procuratore preferito ed un consiglio in più su un affare vero.