Mi riaggancio a questa discussione dopo aver letto questo articolo targato MNWS:
"Mette più pressione un'estate passata a dire che siamo sicuri di vincere il campionato con 10 punti di vantaggio o un'intervista di un giocatore sulla Gazzetta, sul Giorno o su Monza-News? Evidentemente la seconda. E comunque ripeto: maglia che vince non si cambia. Mai!". Così il collega della Gazzetta dello Sport Matteo Delbue ha commentato, su Facebook, la decisione del Monza di non far parlare i tesserati questa settimana. Post che condividiamo dalla prima all'ultima parola.
Maglia che vince non si cambia mai???
Naturalmente credo (spero) si riferisca alla duo Andrissi/Asta.... e ridagli.
Quindi scemata la polemichina sul colore e sulla fattura della maglia (che sempre biancorossa è) adesso si sta ritornando alla carica con la "maglia" cambiata e con la novità del silenzio tecnico.
Argomenti che se si continuava a vincere restavano pronte comunque nel cassetto.
Andando al primo quesito del giornalista di Giorno/Gazzetta/Mnews è evidente che ci sia un preconcetto.
La pressione di cui parlava il DG non credo proprio si riferisse alla stampa (... almeno stavolta....
) ma al malumore dei soliti tifosi brontoloni ampliata poi dagli organi di stampa. Quindi l'obiettivo credo sia quello di chiarire in ambito societario la situazione tecnica e lasciare fuori i giocatori e allenatori dai soliti "rompi" (in senso buono) dei giornalisti. Tutto qua.
Coda di paglia.
Poi, se si vuole alimentare la polemica tirando fuori una frase entusiasta del patron dettata dalla lungimiranza e dalla voglia di fare e soprattutto proferita a bocce ferme, stiamo scemando nuovamente nella dialettica da parrocchietta tra giornalisti locali e società.