BrianzaBiancorossa, 21/11/2018 14.42:
Sbagliatissimo, infatti chi ha giocato a calcio sa che per una difesa è meglio giocare 90 minuti con tutta la squadra schierata dietro la linea del pallone che giocare 90 minuti in attacco e subire le ripartenza in velocità.
La difficoltà degli interventi è sicuramente maggiore in quest'ultimo caso.
Con Zaffaroni i centrocampisti laterali raddoppiano sempre in aiuto ai terzini e i 2 centrocampisti rimangono molto bassi a schermare la difesa.
Nì. E' vero che per certi aspetti è più facile giocare in undici dietro la linea della palla (l'Inter ha vinto un triplete giocando in questo modo!!!) ma è anche vero che dipende dagli avversari. Se giochi contro il Barcellona che ha giocatori veloci e fortissimi nella corsa e nel dialogo, meglio stare tutti dietro altrimenti prima o poi ti infilano, ma se giochi contro squadre più forti fisicamente ma meno nel palleggio e nella corsa, è più facile se giochi aggredendo tenendoli lontano dall'area. Insomma, non esiste un modulo che va sempre bene.
Aggiungo, nel gioco di Zaffaroni è verissimo che il D'Errico di turno era costretto a ripiegare in difesa per dare una mano sugli esterni ma è anche vero che i terzini danno una mano in attacco. Con Adorni non è sempre stato vero ma con Origlio/Tentardini a sinistra e con Trainotti a destra così accadeva. La difesa, in fase offensiva, si schierava a tre. Insomma, non propriamente un modulo difensivista!
Anche se è certamente vero che si badava più al non prenderle piuttosto che al darle.
Una costante nella gestione ante e post Zaffaroni è che davanti non si segna. Se però prima si prendevano pochi goal, dopo se ne sono presi troppi. Questo non è colpa di Brocchi che non cura la fase difensiva piuttosto dell'attacco che, nonostante si creino almeno tre volte le occasioni di prima, non la mette dentro.
Con Zaffaroni si puntava più a prenderne uno in meno degli avversari mentre oggi si punta a farne uno in più (mentalità alla Asta se volete) peccato che là davanti ci sia l'encefalogramma piatto.
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