I figli di Silvio Berlusconi hanno accettato senza beneficio di inventario il testamento espressione delle ultime volontà del capostipite. Con la firma avvenuta ieri il testamento diventa esecutivo.
Come da più fonti si può apprendere, ora tra i dossier che verranno aperti c'è certamente anche il futuro del calcio Monza. Quelle che erano le voci di interessamento del greco Marinakis o della Red Bull potranno effettivamente diventare delle vere e proprie trattative. Sembra che non siano solo loro gli interessati. So che a molti, soprattutto qui dentro, la parola fondo d'investimento americano fa venire la pelle d'oca ma in realtà una delle trattative più importanti ed avanzate pare proprio andare in quella direzione.
Da qualche anno, ormai, le proprietà americane in Italia sono aumentate e questo perchè il prodotto italiano, così bistrattato dagli autoctoni, è considerato sottovalutato dagli americani che pensano ad un miglioramento del prodotto in maniera tale che possa essere più appetibile e vincere le sfide del futuro contro la Premier. Questo viene dato dal fatto che il calcio in Italia rimane capillare e con un altro grado di professionalità. Se è vero che a livello sportivo rimaniamo tra i migliori al mondo (e con questo si intende dal punto di vista formativo sia di tecnici che di giocatori) è anche vero che a livello gestionale siamo da terzo mondo. Gli americani (vedi Milan, Fiorentina, Roma e Genoa per esempio) stanno investendo e vogliono patrimonializzare le società non solo sul lato sportivo ma anche su quello finanziario e manageriale. Da qui il fatto che un po' tutte queste società puntano a migliorare i centri sportivi e ad uno stadio di proprietà con annessi e connessi. Finita l'era dei mecenati (con Silvio probabilmente se ne è andato l'ultimo) ora è l'era della finanza. In Inghlterra quasi tutto si bada sui petroldollari ma in Italia, quanto meno gli investitori americani, vogliono fondare un qualcosa di più solido e duraturo.
Onestamente, per quel che posso saperne io, il greco lo eviterei molto volentieri, la Red Bull la accetterei ma ho molti dubbi sul discorso identitario visti i problemi avuti da altre parti mentre il fondo americano (ma potrebbe anche essere un investitore unico catalizzatore di investimenti di altri) potrebbe essere la soluzione migliore anche se il dubbio della "spersonalizzazione" della proprietà non sarebbe così romantica.
E Galliani? A mio avviso traghetterà il Monza verso altri padroni e poi potrà rimanere come "uomo immagine" perchè, in fondo, qualcosa nel mondo del calcio conta ancora. Difficile che possa avere un ruolo realmente esecutivo se non come unione tra proprietà e gestione sportiva.
Detto tutto questo, i prossimi mesi saranno decisivi per il futuro del nostro calcio Monza. La mia speranza, quale che sia la soluzione finale, è che tutto si svolga in maniera chiara e veloce ma, soprattutto, che si vada nella direzione di una proprietà comunque solida e con voglia di investire in maniera anche oculata ma funzionale. Speriamo di evitare uno Yonghong Li qualsiasi.
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(scritta anonima letta nel ristorante prima della partita ad Alessandria)
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