Vero, la matematica dice che non siamo ancora salvi anche se, ad oggi, abbiamo raggiunto quota 38 che è la soglia che tutti tengono come minima per la salvezza. Ma con ancora otto partite da disputare possiamo ragionevolmente pensare che l'obiettivo salvezza sia da consdierarsi chiuso. Ora, non entrerei ancora nel vivo del calciomercato iniziando a sparare nomi a vanvera ma però che per la società sia il momento di iniziare a programmare il futuro.
Il primo tassello è certamente quello di blindare il giovane allenatore rampante.
Non sono tra quelli che lo reputa un genio del calcio moderno, intendiamoci, ma è un ragazzo che ha entusiasmo, passione e che letteralmente vive di calcio. Ad ogni conferenza stampa, anche quella dopo periodi bui, mai ha perso quel sorriso da ragazzino davanti ad un negozio di dolciumi. Ebbene sì, con "quell'espressione un po' così", per citare il grande Paolo Conte, che è quella di chi sa benissimo che può venire inghiottito in quel posto dove sta andando ma è felicissimo di correre il rischio.
Ora, ci saranno decine di pretendenti per mister Palladino? Uhm, io dico di no. Meglio, non se intendiamo le big. Non è pronto per una delle big, innanzitutto, e le big non sono pronte per uno come lui.
Proviamo ad analizzare la situazione allenatori. A Napoli Spalletti non verrà di certo messo in discussione. Ci saranno forse dei movimenti a livello dirigenziale (Giuntoli interesserebbe alla Juve) ma il mister che ha riportato a casa lo scudetto dopo 30 anni non si muoverà di lì. Così come Sarri che ha dato segnali di voler morire (calcisticamente) alla Lazio. Le incomprensioni con Lotito e Tare possono essere appianate con un intervento importante da parte del patron. Tare, tra l'altro, potrebbe andarsene. Alla Roma Mourinho è, poco più poco meno, riconfermatissimo dalla proprietà e dalla piazza. Non resterà? Sarà solo una sua scelta. Ma anche nel caso dovesse andarsene la Roma non andrà di certo a scommettere su un giovane come Palladino, seppur di belle speranze, ma cercherà un altro allenatore dal profilo europeo e già affermato. Non sono i soldi che mancano alla proprietà romana. Pioli verrà riconfermato a Milano. Non si può pensare di abbandonare un allenatore che con una rosa piuttosto mediocre (seppur con qualche eccellenza) ti ha portato uno scudetto e ti ha fatto lottare in tutte le competizioni da quando è arrivato. L'Inter è quella veramente in crisi con il mister. E' pensiero ormai diffuso che anche se dovesse arrivare a fine stagione, Inzaghi salterà. Ma Marotta non è sprovveduto, sa bene che per tenere insieme i cocci dell'Inter serve un allenatore anche giovane ma già con personalità. Un tentativo per De Zerbi è già stato fatto ma non andrà in porto. Ci sono molti altri pretendenti con profili ben più affermati di Palladino, primo fra tutti quel Thiago Motta, anche lui allievo di Gasperini, che potrebbe tornare a Milano dopo l'esperienza da calciatore. Perchè preferire lui a Palladino? Perchè ha maggiore esperienza ed ha già dimostrato di poter allenare in serie A oltre che di essere un valore aggiunto. Non costerebbe troppo, e questo è un must per le casse disastrate di Suning, a meno di trovarsi in mezzo ad un'asta con il PSG o qualcuno di simile. Certo, molto dipenderà anche dal possibile cambio di proprietà. Arriviamo alla settima big che è stabilmente lì in alto alla classifica da diversi anni. Tutti sono riconoscenti a Gasperini per la mentalità che ha portato a Bergamo e per tutto il lavoro che è riuscito a fare ma è ormai da almeno un paio di anni che si parla di lasciarlo andare. Prima o poi capiterà. Se dovesse lasciare lui? C'è Juric alla porta che essendo ai ferri corti con la proprietà del Torino sin dalla preparazione estiva, potrebbe decidere di andarsene. Darebbe continuità almeno in quanto a mentalità e stile di gioco. Sarebbe una scelta logica.
Delle altre squadre non parlo nemmeno. Nessuna, seppur qualcuna con blasone certamente superiore al nostro, può considerarsi competitiva economicamente e comunque un'attrattiva migliore di Monza. Certo, una Udinese od un Bologna che dovessero andare in Europa potrebbero anche essere accattivanti nel breve, ma a Monza si può aprire un ciclo che potenzialmente può portare a lottare per l'Europa non tanto in una situazione casuale e randomica bensì in pianta stabile con eventuali alti e bassi.
Personalmente non ho dubbi, Palladino non vuole andarsene da Monza e non credo che il Monza voglia separarsi da Palladino. Certo, servirà trovare una quadra economica e a livello di programmazione, ma davvero pensate che sia così difficile? Ne sono convinto, rivedremo "quella faccia un po' così" per tanti anni ancora a Monza.
[Modificato da VJ Kontakte 24/04/2023 20:10]
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