00 20/04/2023 13:49
Non condivido un paio di cose.

1 - Ci sono già le nostre primavere.
La squadra primavera arriva solo ai ragazzi U19 che possiamo anche stimare siano già tendenzialmente pronti a giocare con le prime squadre ma che non hanno mai giocato con i grandi. Se è vero che i fenomeni a quell'età già sono in serie B o C a giocare, è anche vero che quelli che maturano più avanti o che hanno bisogno di più esperienza dato il ruolo, non faranno mai il salto di qualità. Aggiungiamo, sono dei ragazzi che non hanno mai giocato davvero con i grandi quindi la seconda squadra permette agli U23 di una grande società di misurarsi direttamente con quel tipo di calciatori che affronterebbero anche in prima squadra. Limitando, inoltre, la possibilità di prestiti (il regolamento sta andando in questa direzione, se non lo sapete, anche se per i giovanissimi le limitazioni scemano) si limita anche la possibilità di mandare in giro calciatori "a maturare". In aggiunta, nelle seconde squadre ci sono anche quei 3/4 giocatori chioccia che possono portare esperienza al servizio dei giovani. Pertanto, possiamo essere d'accordo o meno con l'introduzione di queste seconde squadre ma non confondiamole con le primavera che sono tutt'altra cosa.

2 - Esistono già troppi vincoli e limitazioni all'acquisto ed alla gestione dei calciatori, non è limitando in qualche modo gli stranieri che si risolvono i problemi delle nazionali. Aggiungo, le società professionistiche sono società a scopo di lucro ed i calciatori non sono altro che dei dipendenti lavoratori. Limitare i movimenti dei lavoratori è anti-costituzionale e, comunque sia, anti-etico. Se una società di calcio vuole avere una rosa da 32 calciatori tutti stranieri, per quel che mi riguarda, dovrebbe avere il diritto di farlo. Aggiungo, anche limitando gli stranieri dovremmo definire cosa si intende per stranieri. Se tra questi non sono inclusi i comunitari (che non possono essere limitati) non si va comunque nella direzione del salvare le nazionali. Infine, una domanda, vogliamo davvero un calcio autarchico?

3 - Le ragioni di campanile sono per noi tifosi e non per l'industria del calcio. Se è vero che senza tifosi il business calcio va a morire, è anche vero che, ad oggi, dei tifosi non interessa quasi niente a nessuno. Tutte le federazioni si rivolgono agli spettatori e non più ai tifosi. E, comunque sia, il camapnile è stato abbattuto già da tempo. Almeno da quando a Palermo trovi tifosi juveintermilanisti o a Bolzano trovi dei romalazionapoletani. Ognuno difenda il suo campanile quanto vuole ma la globalizzazione ha ormai invaso anche il calcio. Prenderne atto non è così sbagliato.
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L'ALCOOL E' NEMICO DELL'UOMO ...
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(scritta anonima letta nel ristorante prima della partita ad Alessandria)

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