00 18/06/2018 08:35
La stagione finisce ufficialmente al 30 giugno anche se, ufficiosamente, si è conclusa con l'infausta notte dei playoff. Quanto meno per la prima squadra visto che le giovanili sono state impegnate nel finale dei vari campionati oltre che nei tornei di fine stagione.

Volevo aprire questo topic per chiedere agli utenti quali sono state le immagini, le sensazioni, le emozioni di questa stagione che porterete con voi e che ricorderete con affetto.

Personalmente devo dire che è la prima stagione tra i "pro" durante la quale ho partecipato a molte trasferte, in particolare riuscendo a portare anche i figli. Era da molti anni (un paio di decenni almeno) che non mi capitava una cosa del genere e, devo dire, che mi sono divertito molto. In quasi ogni partita, casa o trasferta poco importa, ho provato delle emozioni diverse. Se dovessi andare a scovarle tutte vi terrei qui a leggere almeno per tutta l'estate. Cercherò, nel limite del possibile, di essere sintetico e di scovare quelle che meglio ricordo.

Partirei dalla prima trsferta. La prima volta non si scorda mai! Arrivare a Pistoia dopo la vittoria convincente durante la prima gara ci aveva dato tanta euforia. La partita di Pistoia, in mezzo a tutte le varie vicissitudini, tra le quali pure la sonfitta, ha creato quei presupposti che ci hanno accompagnato per tutta la stagione e che ci hanno spinto a tornare diverse volte in Toscana ed a seguire quante più trasferte possibili. Ho fatto due conti, nella stagione ho percorso 10k km considerando anche che per me anche le partite casalinghe sono delle piccole trasferte (sono circa 110/120 km a/r).

Altro ricordo importante è stato il rigore parato da Liverani a fine gara contro il Pisa. Partita che ci ha dato consapevolezza di avere molti limiti, soprattutto davanti, ma che tutti avrebbero fatto fatica contro di noi.

Della partita casalinga con l'Alessandria ricordo il primo pubblico un po' più numeroso. Non quello delle grandi occasioni ma è stata la prima sensazione che il potenziale per portare gente allo stadio ci sia.

Poi la prima vittoria in trasferta, a Viterbo. Di quella partita, oltre ai km fatti in macchina, mi ricorderò l'incontro con il tifoso/amico di Latina, i ragazzi che si guardavano la partita dal muretto del parco dedicato a Battisti, il goal di Cori di testa e tante, tantissime, sensazioni positive. Tra queste quella di aver vinto una partita importantissima con una squadra forte, nonostante lo scarso blasone.

La trasferta di Siena sarà per sempre indimenticabile. Oltre alle vicissitudini per entrare allo stadio, la partita dentro e fuori dal rettangolo di gioco è stata di quelle che ti restano dentro. Partita di grandissima sofferenza ma vittoria larghissima nel punteggio. La ciliegina sulla torta la prodezza di Ciccio D'Errico e la sua corsa sotto la curva. Anche il cielo viola durante l'intervallo, effetto ottico veramente suggestivo, con la cornice di uno degli stadi più interessanti da questo punto di vista, è una sensazione indimenticabile.

Il diluvio universale in casa con il Gavorrano e l'incazzatura per due punti buttati nel cesso.

La corsa del tardo pomeriggio per raggiungere Piacenza e salutare Pea nonostante la serata poco felice dei nostri. E le annesse vicissitudini legate ai biglietti che ci hanno fatto seguire la partita dalla tribuna. Una sofferenza.

La civile protesta del numerosissimo pubblico a Gorgonzola. Ho avuto una bruttissima sensazione quando si è deciso di girare le spalle ai ragazzi che uscivano dal campo dopo una prestazione che definire incolore è essere assai generosi. Però era giusto continuare a cantare, divertirsi e comunque mandare un segnale ai giocatori che quel tipo di prestazione non poteva essere tollerata. In altre occasioni, a risultato comunque negativo, la curva ha sempre salutato e ringraziato i giocatori. La prestazione, l'intensità che si mette in campo fanno la differenza.

Nel ritorno, poi, resterà impressa la vittoria con il Piacenza, piccola vendetta che ci ripaga della prima stagione in serie D, ma anche la sconfitta a Pisa dove nonostante il numerosissimo pubblico avverso e la sconfitta di misura ci siamo divertiti tantissimo sugli spalti. Una delle trasferte più numerose della stagione.

La trasferta alessandrina la ricordo per il gran pubblico. Della partita mi è rimasto poco ma delle sensazioni provate, tantissimo. Ricordo il tifoso feritosi mentre appendeva gli striscioni, ricordo che eravamo tanti, facevamo tanto casino anche se gli avversari ancora una volta ci sovrastavano in numero. Partita importante vissuta sugli spalti tanto quanto in campo. Poi il tragitto in pullman verso il parcheggio dove abbiamo continuato a cantare coinvolgendo tutti quelli che erano sopra.

Delle partite successive quella che ricorderò sicuramente per tutta la vita è stata la trasferta di Livorno. Altra partita di sofferenza ma portata a casa con grinta e ferocia agonistica. Sensazioni indimenticbili sugli spalti. Dallo striscione dei SAB a memoria della tragedia capitata nei giorni precedenti la gara. Dal silenzio nei primi minuti della curva granata in segno di lutto e rispettato anche da noi. Arrivando al loro grande pubblico che coreograficamente ma anche sostanzialmente con voce e canti ha sostenuto la squadra per tutta la gara con un tifo veramente d'altra categoria ma anche noi che non ci siamo risparmiati nulla e che abbiamo reso veramente onore ai nostri colori. Rciordo che a fine gara siamo rimasti dentro per moltissimo tempo in una sorta di gara fra noi e loro a chi sarebbe uscito per ultimo. Abbiamo cantato per più di mezz'ora dopo che le squadre hanno abbandonato il campo. "SEGNA PER NOIIIIIIIIIIIIII, VOGLIAMO VINCERE! LALALALALLA LALALALALLA LAAAAAAAAAAAAA" il nuovo coretto poi modificato nel finale di stagione e portato, almeno per quello che so io, dai ragazzi della ovest. Partito nell'intervallo quando la maggior parte di noi era impegnata a svuotare il bar e continuata per tutto l'inizio del secondo tempo per poi venire ripresa più volte nel finale di gara e oltre. Che serata ...

La partita casalinga successiva la si può ricordare solo per l'omaggio al combattente D'Errico e alle sue cento presenze in biancorosso, non certo per la sconfitta dopo una partita dominata e per il rigore che al novantesimo lo stesso D'Errico sbaglia.

Ultima sensazione che mi sento di riportare è l'amarezza del playoff con il Piacenza. Amarezza per la sconfitta senza essere stati dominati. Amarezza per il grande e spettacolare pubblico delle grandi occasioni in quanto questo è il vero potenzale del pubblico e spiace che non si riesca ad esprimerlo più spesso. Amarezza per un finale di stagione anticipato che, nelle sensazioni del finale di stagione, poteva darci qualcosa in più. Ha il sapore dell'occasione persa.

Ma nonostante l'infelice epilogo, la sensazione più grande provata questa stagione è stata quella del ritorno nell'onorevole ritorno nei "pro". Una stagione con più alti che bassi, che lascia l'amaro in bocca per l'impresa "incompiuta" ma anche, e più forte, la sensazione di aver combattuto alla pari di realtà che, al momento, ci sono superiori per organizzazione, esperienza e forza economica. Ma ci ha portato anche la consapevolezza che se è vero che una casa la si costruisce partendo dalle fondamenta è anche vero che ad ogni anno che passiamo dall'avvento di Colombo & C. fondamenta della casa del Monza 1912 sembrano via via più solide. E' questo che mi lascia dentro la voglia di veder partire la prossima stagione. Ahhhhhhh, sono in astinenza!!!!!




Beh, io ho detto (sinteticamente [SM=g27990]) la mia, ora tocca anche a voi. Non deludetemi. [SM=g27988]
-----------------------------------------

L'ALCOOL E' NEMICO DELL'UOMO ...
CHI FUGGE DAVANTI AL NEMICO E' UN CODARDO!

(scritta anonima letta nel ristorante prima della partita ad Alessandria)

L'utente più pirla del forum sul blog1912